Nel bel mezzo della seconda guerra mondiale, nel 1942, a qualche mese di distanza l’uno dall’altro, nascono tre bambini che, più avanti negli anni, si conosceranno per aver fatto la stessa scelta: diventare professionisti della salute mentale. Due psichiatri e uno psicologo che nella vita professionale hanno saputo affermarsi attraverso scelte coerenti con il sentire condiviso del valore della psicoterapia come missione umana, alla ricerca e riattivazione delle risorse sociali bloccate, nascoste dietro alla sofferenza. Svilupperanno ciascuno la propria attività in campi attigui ma convergenti nel mondo della terapia familiare. La profonda amicizia, la stima reciproca e la condivisione del modo di essere professionisti aperti e curiosi a sempre nuovi apprendimenti è stato il motore che li ha portati a non perdersi mai più di vista e a cercarsi negli anni per affrontare insieme le diverse battaglie di una lunga guerra, purtroppo ancora in atto, contro il modello medico imperante per proporne uno squisitamente sociale nell’affrontare la sofferenza psicologica di bambini, adolescenti, coppie e famiglie. La giornata è dedicata a loro, ai Ragazzi del ‘42, attraverso le testimonianze di alcuni professionisti che li hanno conosciuti molto da vicino e che con loro hanno collaborato per diversi anni.
PROGRAMMA
9.00 – 10.45
Il volto buono della psichiatria nel pensiero di Corrado Pontalti
Relatori: Cristiano De Persis e Nicolò Terminio
10.45 – 11.15 – Pausa caffè
11.15 – 13.00
La famiglia attraverso gli occhi dei bambini nel lavoro clinico di Maurizio Andolfi
Relatori: Francesca Ferraguzzi e Anna Mascellani
13.00 – 14.00 – Pausa pranzo
14.00 – 15.45
Il contributo di Vittorio Cigoli nella ricerca clinica
Relatori: Maria Luisa Gennari e Giancarlo Tamanza
15.45 – 17.00
Dialogo tra M. Andolfi e C. Pontalti
Conclusioni